UN VITIGNO MEDITERRANEO: IL VERMENTINO

Alcuni vitigni sono fortemente localizzati, nel senso che vengono impiegati con pieno successo in aree specifiche, a volte molto piccole. Altri ben si adattano ad ogni clima e condizione, portando i propri acini a piena maturazione un po’ ovunque.

Altri vitigni ancora sono legati, più che ad un luogo specifico, a specifiche condizioni; è il caso del Vermentino, che cresce bene in molti luoghi ma che non può prescindere dal mare. È come un vecchio marinaio, che anche quando ha i piedi ben saldi sulla terra ferma non riesce a distogliere lo sguardo dalla linea dell’orizzonte, da quell’acqua che lo separa da altri luoghi conosciuti.

La presenza di specchi d’acqua, siano essi fiumi, laghi o mari è da sempre fondamentale per creare quel microclima che tanto piace alla vite, nel caso dell’uva Vermentino diventa una condizione esistenziale, imprescindibile.

Guarda caso lo troviamo in Liguria, vitigno bandiera di una intera regione; lo troviamo nella vicina Toscana, in special modo nella zona nord. Troviamo Vermentino anche in Francia, ma li lo chiamano Rolle, perché non sia mai che i francesi accettino nomi propri esteri. Rolle o Vermentino che sia, collocato nella zona di Nizza e della Provenza guarda il mare dalle spiagge d’oltralpe.

Lo troviamo perfino sulle calde coste Africane, giusto perché sia chiaro che il Mediterraneo è la sua casa.

In mezzo al Mare Nostrum c’è un’isola che al Vermentino ha saputo donare qualcosa in più: la forza granitica del suo suolo. Stiamo parlando della Sardegna, un blocco di granito conficcato nelle acque calde del Mediterraneo, e proprio il granito presente già a pochi centimetri di profondità dona al Vermentino sardo, in particolare a quello di Gallura, una mineralità e una sapidità maestose. Ne scaturiscono vini potenti, pregiati, con una struttura notevole.

In Gallura abbiamo scelto il Karagnanj dell’azienda Tondini, un perfetto esempio di sapidità e struttura. In Liguria la pienezza del Vermentino Le Marige dell’azienda La Ginestraia.

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